A me sembra che la prima chiave di lettura di questi racconti, raccolti sotto il titolo unificatore di "Messaggi", sia stato indicato in modo mirabile e chiaro dalla stessa
Bruna Nizzola nelle ultime righe della "Conclusione": "Non ho voluto fare analisi sociologiche o altro né, tantomeno, inviare pedagogici messaggi.
In fondo alla base del mio scrivere c'è soprattutto il piacere del narrare, da fabulatore antico, nell'affascinante intreccio delle parole che, dapprima incerte,
confuse, hanno forse saputo posarsi come farfalle leggere nei ritmi musicali di una frase, nella seducente armonia di un pensiero,
rivelando ad un tempo le fantasie del mio immaginario e il regno segreto delle mie emozioni."
E tuttavia il libro finisce per andare oltre le intenzioni programmatiche dell'Autrice assumendo connotazioni, valenze educative,
perché Bruna Nizzola con il "suo piacere di narrare, da fabulatore antico" e grazie alle sue particolarissime capacità di scavare con profonda semplicità stati d'animo,
evoluzioni psicologiche, comportamenti (già mostrate nel recentissimo "Sinite parvulos), riesce a farci rivivere appieno, con pochi, rapidi, sagaci tocchi, un'epoca,
quella circoscrivibile alla seconda metà del Novecento, così ricca di spunti, di ispirazioni per le sue rapide, radicali trasformazioni economiche, sociali,
comportamentali, ideologiche anche, sotto la spinta delle varie rivoluzioni: tecnologica, informatica, telematica.
Il volume, gradevolissimo ed incisivo al tempo stesso, è composto da 14 racconti e una conclusione, tutti, tranne uno, ispirati e dedicati a donne…
Ne esce un universo visto dall'angolo visuale femminile, ma non per questo circoscritto, anzi, proprio dalla perfetta rappresentazione delle varie figure di donne,
così sensibili, vive, ricche di palpiti, prendono maggiore luce e spessore gli altri personaggi, come pure la realtà, il tempo in cui esse si muovono.
Ed ecco dunque, in rapida successione una prima carrellata di donne scavate nell'intimo, nel profondo, perfettamente modellate e scolpite poi nella nostra mente,
con le loro speranze deluse, la loro drammatica involuzione…; con il loro desolante, anche se inconsapevole menage quotidiano intriso di radicata incomunicabilità…;
con le crude frustrazioni, gli amari disinganni televisivi…; con l'amaro, tardivo ma dignitoso riscatto dopo una lunga dedizione meritevole di ben altri esiti.
Solo una scrittrice con la S maiuscola avrebbe potuto, come ha fatto Bruna Nizzola con esiti mirabili, con grande penetrazione interiore, tenerezza,
coinvolgimento quasi fosse ella stessa via via la protagonista di ogni racconto, farci rivivere situazioni, accadimenti, stati d'animo, intimi tremori…
E una dopo l'altra ecco apparire nuove, indimenticabili figure femminili… Così, sull'onda delle loro vicende sempre interessanti, talora addirittura avvincenti,
espresse in un linguaggio lineare, essenziale, fresco, moderno, Bruna Nizzola ha il merito di condurci quasi inavvertitamente a riflettere sul nostro recente passato,
base necessaria per cercare di capire meglio questo nostro frenetico tempo percorso da un'infinità di messaggi spesso superficiali, talora fuorvianti.
Manrico Testi
scrittore e critico d'arte
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Il Messaggio