Giunta alla decima pubblicazione, possiamo a buona ragione affermare che Bruna Nizzola è entrata a far parte, con merito, dei più prolifici ma anche dei più letti poeti-scrittori che la terra versiliana ha visto protagonisti negli ultimi quindici anni.
C’è entrata in sordina, seminando sia memorie autobiografiche, sia quei tratti storico- sociali tramite i quali i lettori hanno potuto riscoprire tempi trascorsi ricchi di una molteplicità di emozioni e di sensazioni.
Il suo dialogare tranquillo ci ha dunque come trasportato su una gran barca che sul fiume della linearità mista tra racconto ed interpretazione, ha saputo proporci un’autonoma equilibrata ‘lettura del tempo’.
L’ha fatto anche col recente libro “La Ribollita”: oltre centocinquanta pagine gettate giù quasi di botto, ricche di un colloquio sobrio, pulito, certamente interessante per le ‘finestre’ che s’aprono in ogni dove, con resoconti, tratti di diario e note intime.
Dalla prima all’ultima pagina, e per un verso e per l’altro, nelle figure principali come in quelle poste in secondo piano, possiamo riconoscere noi stessi o parenti o amici... situazioni comuni di luci e d’ombre.
Definire Bruna Nizzola non è facile, ma forse basterebbero due parole: “E’ versatile”.
I suoi angoli padani, versiliesi e garfagnini in tutte le stagioni, come le situazioni di qualsiasi tempo, si sono accomunate per darci la possibilità di riflettere sui nostri momenti inquieti, instabili, talvolta caotici, in cui ella ha tuttavia saputo gettare strali luminosi di autentica poesia.
Lodovico Gierut
(Giornalista e critico d'arte)
Torna a
La Ribollita