Devo dire che l’incontro letterario con Bruna Nizzola è stata una piacevole sorpresa.
Ho letto “La Ribollita” tutto d’un fiato e mi è piaciuto molto. Mi è piaciuto anzitutto il titolo che è insieme un omaggio alla Toscana e una metafora molto pregnante che fa sembrare questo libro un grande recipiente che contiene un po’ di tutto, un sostanzioso alimento: un nutrimento per lo spirito.
Ho notato che Bruna, nella sua umiltà, ricerca fin dalle prime pagine, l’intima complicità col lettore, prendendolo quasi a braccetto, e affida alla carta riflessioni personali tratte da spunti paesaggistici, da quadretti quotidiani, ricordi giovanili, semplici ed efficaci proprio perché reali.
E lo fa con una forma diaristica e confidenziale, metaletteraria, in cui s’inseriscono considerazioni sulla propria scrittura e come si dipana sulla pagina.
Sono pensieri che pullulano di aspetti e particolari quotidiani e dimessi: si proietta sulla carta un mondo, uno scenario che contiene inquietudini, smarrimenti e un senso del vivere fatto di angosciose perplessità. Ma nell’arte di Bruna non c’è posto per la rassegnazione. Il felice rapporto coi ricordi, con il passato, con le stagioni trascorse le fa apprezzare ancor più quella presente, con una fresca ironia disincantata che sospende il giudizio.
L’ironia di Bruna è la cifra che contraddistingue e dà valore alla sua scrittura: non solo la rende un’artista dalla penna svelta e sicura, ma ne fa una donna combattiva e agguerrita oltre che molto sensibile.

Dott.sa Sara Favilla

Hanno detto del libro:

Prof. Manrico Testi

Lodovico Gierut